Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo…” Inizia così il secondo capitolo degli Atti degli Apostoli che abbiamo appena ascoltato. Anche oggi, grazie alla tecnologia, fedeli di tante parti del mondo siamo qui riuniti per la veglia di Pentecoste.

Il racconto continua: “Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo. (Atti 2, 2-4).

Lo Spirito si posa su ogni discepolo, si posa su ciascuno di noi. Lo Spirito promesso da Gesù viene a rinnovare, a convertire, a guarire ognuno di noi. Viene a guarire le paure – quante paure abbiamo! – viene a guarire le insicurezze, le nostre ferite, anche quelle che ci procuriamo l’un l’altro; e viene a fare di noi dei discepoli, discepoli missionari, testimoni pieni di coraggio e di parresia apostolica; necessari per la predicazione del Vangelo di Gesù, come leggiamo nei versetti seguenti, che accadde ai discepoli

Oggi più che mai abbiamo bisogno che il Padre ci mandi lo Spirito Santo. In Atti 1, 4, Gesù: 

“Ordinò loro di attendere che si adempisse la promessa del Padre “quella, disse, che voi avete udito da me: Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo”.” 

e nel versetto 8, aggiunge:

” ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e di mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra».

Testimoni di Gesù. Lo Spirito Santo ci conduce ad essere testimoni. Oggi il mondo soffre, è ferito; viviamo in un mondo molto ferito, che soffre, soprattutto nei più poveri che sono scartati. Quando tutte le sicurezze umane spariscono, il mondo ha bisogno che noi gli portiamo Gesù. Ha bisogno della nostra testimonianza del Vangelo, il Vangelo di Gesù. Quella testimonianza la possiamo dare solo con la forza dello Spirito Santo.

Abbiamo bisogno che lo Spirito ci dia occhi nuovi, apra la nostra mente e il nostro cuore per affrontare questo momento ed il futuro con la lezione che abbiamo imparato: Siamo un’unica umanità. Non ci salviamo da soli. Nessuno si salva da solo. Nessuno. San Paolo nell’epistola ai Galati dice:

“Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.” (Gal 3, 28) Un corpo solo coesivo dalla potenza dello Spirito Santo, da questo battesimo nello Spirito Santo che Gesù annuncia. Lo sappiamo, lo sapevamo, ma la pandemia che stiamo vivendo ce ne ha fatto fare esperienza in modo molto più drammatico.

Abbiamo davanti il dovere di costruire una nuova realtà. Il Signore lo farà; noi possiamo collaborare… «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21, 5). 

Quando usciremo da questa pandemia, non potremo più continuare a fare quanto stavamo facendo e come lo stavamo facendo. No, tutto sarà diverso. Ogni sofferenza sarà stata vana se non costruiamo insieme una società più giusta, più equa, più cristiana, non a parole, ma di fatto; una realtà che ci porti ad una condotta cristiana. Se non lavoriamo per porre fine alla pandemia della povertà nel mondo, alla pandemia della povertà nel paese di ognuno di noi, nella città dove ognuno di noi risiede, questo periodo sarà stato inutile.

Dalle grandi prove dell’umanità e tra queste vi è la pandemia, si esce o migliori o peggiori. Non se ne esce allo stesso modo.

Io vi chiedo: Come ne volete uscire voi? Migliori o peggiori? Ed è per questo che oggi ci apriamo allo Spirito Santo perché sia Lui chi ci cambia il cuore e ci aiuta ad uscirne migliori.

Se non viviamo secondo quanto Gesù ci dice: 

” … perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ero in carcere e siete venuti a trovarmi, ero straniero e mi avete accolto.” (Mt 25, 35-36), non ne usciremo migliori.

E questo è compito di tutti, di noi tutti ed anche di voi di CHARIS, che siete la comunione di servizio dei carismatici.

Il terzo documento di Malines, scritto negli anni ’70 dal Cardinale Suenens e dal Vescovo Helder Camara, intitolato: “Rinnovamento Carismatico e Servizio del Uomo”, indica questo cammino alla “corrente di grazia”. Siate fedeli a questa chiamata dello Spirito Santo!

Mi tornano in mente le parole profetiche di Giovanni XXIII quando annuncia il Concilio Vaticano II, parole di cui il Rinnovamento carismatico fa particolare tesoro:

“E si degni il Divino Spirito di Dio, di ascoltare nel modo più consolante la preghiera che sale a Lui da tutti gli angoli della terra: “Rinnova in questa nostra epoca i tuoi prodigi come da una Pentecoste, e concedi alla Santa Chiesa che, perseverando unanime nella preghiera con Maria, la Madre di Gesù, e guidata da Pietro, estenda il regno del Divino Salvatore, regno di Verità e di Giustizia, regno di Amore e di
Pace.”

A voi tutti, auguro in questa veglia la consolazione dello Spirito Santo e la forza dello Spirito Santo per uscire da questo momento di dolore, tristezza e prova che è la pandemia, per uscirne migliori.

Che il Signore vi benedica e che la Vergine Madre abbia cura di voi.

 

 

Papa Francesco

30 maggio 2020

 

 

 

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