Domande e risposte

Commissione dottrinale – International Catholic Charismatic Renewal Services

Anno 2011

 

Non possiamo limitare il battesimo nello Spirito Santo a quelli sui quali si è pregato con l’imposizione delle mani. La ragione fondamentale è che il battesimo nello Spirito Santo è un atto del Signore risorto che non può essere progettato, organizzato o predetto. Questo punto è collegato al fatto che il Rinnovamento Carismatico non ha membri. In sostanza, il Rinnovamento Carismatico non è un movimento nel senso di movimento organizzato con membri e condizioni di appartenenza. È un movimento nel senso più ampio (e sociologico) di corrente di vita nuova precedente ad ogni organizzazione, ma che in seguito acquisisce forme organizzate di espressione.

Se il battesimo nello Spirito Santo è una grazia sovrana del Signore risorto (la Scrittura descrive Gesù come “Colui che battezza nello Spirito Santo” Giovanni 1, 31), allora qual è il punto di organizzare i Seminari di Vita nello Spirito? E perché imponiamo le mani sulla gente perché riceva questa grazia? Io vedo tre ragioni principali per cui è davvero appropriato frequentare questi seminari per chi è aperto alla vita nuova nello Spirito:

1. Fornire un contesto ecclesiale e comunitario per ricevere questa grazia. Questa è una protezione contro l’errata interpretazione del battesimo nello Spirito Santo come solo una grazia individuale senza alcuna connessione intrinseca con la Chiesa. Per questo è anche molto appropriato che un prete o un diacono abbia un ruolo definito nella preghiera sulle persone.

2. Per aiutare i destinatari a capire cosa il Signore sta offrendo, per capirne la relazione col battesimo sacramentale, per approfondire l’aspettativa di fede del candidato e aiutarlo ad aprirsi a tutto quello che il Signore darà.

3. Per accertarsi che le persone sulle quali si prega abbiano la disposizione giusta e si siano pentite dei loro peccati gravi. Quando si prega per il battesimo nello Spirito Santo su gente che nella propria vita ha qualche peccato grave di cui non si è pentita, possono seguire diversi danni: primo, c’è ambiguità in ciò che sperimentano, per cui è facile che attribuiscano allo Spirito Santo cose che hanno origine o sono influenzate dai modelli dei loro peccati; secondo, portano questa ambiguità negli incontri della comunità o gruppo di preghiera che frequentano. I seminari in lingua francese fatti nel Benin da Jean Pliya, danno un esempio eccellente, poiché in Africa i responsabili affrontano di continuo persone con un background in stregoneria e pratiche occulte. Ma questo è un problema in aumento anche nelle società occidentali.

Poiché il battesimo nello Spirito è un atto del Signore risorto, non possiamo dire che tutti quelli su cui si prega siano battezzati nello Spirito. Sarebbe come cambiare la preghiera in una sacramento. Imporre le mani esprime visibilmente una preghiera comunitaria affinché il Signore riversi la Sua grazia. Tutte le preghiere di petizione hanno una forza particolare quando sono fatte da due o più persone. Come disse Gesù:, “In verità vi dico, se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre Mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove due o tre sono riuniti nel Mio nome, Io sono lì in mezzo a loro.” (Mt 18,19–20). Quando preghiamo per lo Spirito Santo, sappiamo che il Padre desidera più di ogni altra cosa effondere il Suo Spirito sui Suoi figli. Poi Gesù dice ai discepoli: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto” (Luca 11, 9), dice: “Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare doni buoni ai vostri figli, quanto più il vostro Padre celeste darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!” (Luca 11,13). Il Padre celeste, che è un Padre amabile oltre ogni immaginazione terrena, desidera ardentemente che noi ci rivolgiamo a Lui per chiedere di essere riempiti con lo Spirito Santo. La gente sa di essere battezzata nello Spirito dagli effetti e dai frutti abbondanti che ne conseguono. Al centro di questo c’è un livello nuovo di conoscenza di Gesù come Salvatore e Signore. C’è un amore per la Scrittura, la facilità di ascoltare il Signore e una recettività a esercitare i carismi dello Spirito. Ma la gente può non sperimentare niente nel momento in cui si prega su di loro.

I seminari di Vita nello Spirito con l’imposizione delle mani dovrebbero esser resi obbligatori per chi si unisce a un gruppo o comunità carismatica? I responsabili di una comunità hanno ogni diritto di decidere il modello appropriato di formazione per le persone nuove che si uniscono a loro. Questo è necessario nelle comunità nelle quali la formazione è seguita da forme esplicite di impegno. Ma nei gruppi piccoli, magari guidati da un gruppo centrale, è meno appropriato e può imporre una struttura superiore pesante su quanto ancora non necessita di una strutturazione maggiore. Ma I responsabili che organizzano i Seminari di Vita nello Spirito non dovrebbero mai dire che qualcuno che non ha fatto quei seminari con l’imposizione delle mani non può essere battezzato nello Spirito.

 

 

 

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